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Bikefitting può fare davvero la differenza?

“Non lo faccio perché non sono un Pro” … “Non mi serve, io non faccio giri lunghi” … “ho misurato il cavallo ed ho calcolato l’altezza sella, sono a posto così” … sono solo alcune delle classiche frasi che sentiamo quando si parla di Bikefitting.

In questo articolo vogliamo capire se un Bikefitting può davvero fare la differenza.

Partiamo dalle basi, cos’è un Bikefitting? Anche chiamato “messa in sella” o “posizionamento” è un servizio messo a disposizione da professionisti del settore, per l’analisi della pedalata in relazione alla posizione in sella. Lo scopo principale è quello di adattare la bici nel miglior modo possibile al ciclista, così che quest’ultimo possa esprimere al meglio le sue potenzialità, riducendo il rischio di sovraccarichi ed infortuni.

Con l’ausilio di marker riflettenti posizionati in specifici punti del corpo, il software è in grado di effettuare un’analisi video della pedalata fornendo dati precisi.

Questo servizio, fortemente basato su valori numerici ben precisi, ha alla base una componente variabile molto rilevante … il ciclista. Lo stile di vita condotto e l’alimentazione influenzano molto l’efficienza fisica, motivo per il quale mettersi in sella autonomamente con formule matematiche potrebbe non essere sufficiente. La classica formula (h cavallo x 0,85) può esserci utile in fase di acquisto della bici per scegliere la misura di telaio corretta o per una prima sommaria regolazione, ma sicuramente non risolutiva al 100% poiché non vengono prese in considerazione caratteristiche fisiche e motorie che influenzano notevolmente il gesto della pedalata. L’utilizzo di software di analisi video dedicati e conoscenze basate su studi e corsi, mettono in condizione un Bikefitter di analizzare correttamente la pedalata nei suoi vari aspetti.

Ma quindi per quale motivo è così importante?

Prima di tutto, bisogna considerare il gesto atletico della pedalata. Questo è un gesto ciclico, il che vuol dire che viene ripetuto più volte (mediamente attorno alle 80/85 volte al minuto) nelle stesse condizioni. Effettuato nel modo scorretto, può portare in poco tempo a sovraccarichi alle articolazioni o dolori muscolari oltre che ad una continua dispersione di potenza e quindi più fatica. Trovare la giusta posizione in sella è dunque fondamentale per ridurre il rischio di infortuni, incrementare la prestazione e ridurre i tempi di recupero post allenamento.

Non è solo la “pedalata” ad essere presa in considerazione, sono infatti tre i punti di contatto tra ciclista e bici che vengono analizzati: pedali, sella e manubrio. È proprio la posizione e la dimensione di quest’ultimo ad influenzare maggiormente il comfort; busto e braccia rilassate aumentano la mobilità e di conseguenza migliorano la guidabilità del mezzo, garantendo maggior sicurezza.

Concludendo … effettuare un Bikefitting è fondamentale per ottenere il massimo della prestazione possibile, ma è altrettanto indispensabile per godersi le uscite con il giusto mix di comfort e prestazione.